Siamo ciò che mangiamo
Pubblicato il 31/08/2021
“La teoria
degli alimenti è di grande importanza etica e politica. I cibi si trasformano
in sangue, il sangue in cuore e cervello; in materia di pensieri e sentimenti.
L’alimento umano è il fondamento della cultura e del sentimento.
Se volete far
migliorare il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato, dategli
un’alimentazione migliore. L’uomo è ciò che mangia”.
(Il
mistero del sacrificio o l’uomo è ciò che mangia, 1862 – Ludwig
Feuerbach)
Siamo dunque ciò
che mangiamo, almeno secondo il noto filosofo tedesco Feuerbach, ma in fondo
non è poi così difficile da capire che ciò di cui ci nutriamo sarà la materia
(e non) che contribuirà a darci l'energia vitale di cui abbiamo bisogno per
vivere.
Il filosofo scrive
: “ i cibi che ingeriamo si trasformano in sangue, il sangue in cuore e
cervello”.
Il concetto dunque è chiaro, ma oltre alla materia, cosa ingeriamo
durante i nostri pasti?
Sappiamo che tutto è energia, e che le emozioni stesse
sono energia seppur sul piano fisico si manifestano chimicamente nel corpo
attraverso il rilascio di ormoni: come ad esempio l'adrenalina.
Pensiamo dunque ad
un animale che nasce e vive nella prigionia di un allevamento in condizioni più
che discutibili, e che poi viene caricato su un camion e trasportato per
chilometri verso un macello dove verrà brutalmente ucciso.
Quali emozioni
pensi che avrà provato in tutta questa esperienza… e quali al momento della sua
morte? Possiamo immaginarlo, è facile immedesimarsi, d’altronde siamo animali
anche noi.
Se mangi carne, mangi anche quelle emozioni, è inevitabile.
Se volete far migliorare il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato, dategli un’alimentazione migliore
Siamo ciò che
mangiamo, davvero vorresti nutrirti di paura, angoscia, rabbia, tristezza,
disperazione, senso di impotenza, senso di ingiustizia?
Vuoi nutrirti di morte
e di violenza?
Con un minimo di buon senso la risposta più sincera è: no.
Lo stesso
principio vale se ci si nutre del latte di una madre a cui hanno strappato via
il cucciolo.
Se sei madre, padre o comunque un essere empatico puoi ben
immaginare quel latte di quali emozioni sia pieno.
Secondo diverse
filosofie orientali e non, cibarsi di qualcosa di morto non è vitale per il
commensale, non solo sul piano fisico, ma anche su un livello più sottile
dell'essere; abbassando così l'energia della persona con forte influenza sulla
psiche.
La filosofia
indiana in particolare aggiunge anche: mangiando carne accumuli karma negativo,
perché hai ucciso e dato sofferenza ad un animale.
Tornando alla citazione del filosofo tedesco Feuerbach, è importarne porre
attenzione a quando dice: “ Se volete far migliorare il popolo, in luogo di
declamazioni contro il peccato, dategli un’alimentazione migliore”.
Dunque il
filosofo afferma che ciò che mangiamo ha influenza sui nostri impulsi più
negativi.
Quindi secondo lui cibarsi di rabbia ci renderebbe rabbiosi.
Posiamo anche dedurre che un alimentazione “migliore” ovvero priva di
emozioni negative, e dunque prettamente vegetale, ci renda persone “migliori”.
Non a caso i monaci buddisti e le persone che scelgono di intraprendere
una vita di meditazione e crescita spirituale, seguono una dieta vegetale per
agevolare la propria armonia, nel corpo, nei pensieri e nelle emozioni.
Chi si alimenta in modo vegetale normalmente non ha pensieri di guerra.
Abbiamo la grande libertà di scegliere chi vogliamo essere, partendo
anche dal nostro piatto.
Sonia Carella
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